
Nella società contemporanea mi sorprende sempre più quanto noi giovani siamo ingenui e, per dirlo alla fiorentina, ‘bischeri’. Ci lamentiamo della crisi, ma non ci manca l’Iphone, vogliamo una casa, ma spendiamo i nostri soldi precari in bevute, oppure ci sono i tipi da spiaggia, come quello sulla spiaggia di Porto Rotondo, che faceva il bello e figo della spiaggia, con tanto di Rolex, e andava vantandosi per tutta la spiaggia delle sue conquiste, della fila di donne a cui non sapeva riparare, dei suoi guadagni e dichiarazione di redditi (ma avrà avuto forse 18 anni, quindi forse fresco di maturità). E orgoglioso mostrava il suo bel Rolex, oro giallo e oro bianco, originale secondo l’occhio attento del mio accompagnatore. E tutte le ragazze a fargli la corte, e lui, come il gallo nel pollaio, girando per la spiaggia urlando e scherzando, che quasi si prende una ‘sculacciata’ dalla ragazza trentenne di turno, alla quale Rolex & co. non facevano per niente gola, anzi, cercava solo un po’ di silenzio e sollievo dal 730 del ragazzo.
Ma la parte più bella è quella di quando il mio occhio curioso si intende di scrutare il ragazzo nei movimenti successivi alle conquiste, quando tira fuori il portafoglio, e si zittisce, e cerca, cerca i soldini per la bevuta, precisi precisi, e a quel punto mi cade l’occhio sull’oggetto del desiderio, la carta dei sogni: una PostPay. E allora rido, da sola in spiaggia, pensando alla mamma del ragazzo, che gli consegna la carta prepagata, e si fa le raccomandazioni di rito: ‘mi raccomando, stai attento, io ti ci metto i soldi, dopo quelli non ce ne sono più’. Lo so che una prepagata non identifica niente, e non discrimina, anzi, ne ho anche io una, ma mi ha fatto troppo sorridere questo tipo da spiaggia. ‘Aho, so’ bello, so’ bono, c’ho il Rolex e pure la Postpay’.