Appassionata di lingue straniere, amo viaggiare e osservare. Racconto delle mie avventure e di ciò chi mi circonda. Questo? Un angolo dove leggere, parlare, distrarsi, sorseggiando un caffé.
lunedì 5 dicembre 2011
Memorie
martedì 18 ottobre 2011
Benvenuti a LifeLand
Cito dal mio diario:
Ci siamo davvero. Adesso si vede la vera Cristina. Si è chiusa una porta, voglio aprire mille orizzonti.
venerdì 9 settembre 2011
Saltare
E' un momento economico negativo, ormai è sulla bocca di tutti. Ma anche se io mi butto giù, non è nella mia natura farlo completamente. Proprio non ci riesco.
Foto copyright http://blog.libero.it/exotika08/
mercoledì 24 agosto 2011
28 anni
domenica 17 luglio 2011
Pensa se non ci avessi provato...
Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. Mark Twain
Se non ci avessi provato, non sarei nata.
Se non ci avessi provato, non avrei mai vinto la borsa di studio che mi porto' da sola a Londra per la prima volta a conoscere un nuovo mondo.
Se non ci avessi provato, non avrei imparato a parlare tre lingue e offrire il caffe' in cinese.
Se non ci avessi provato, non starei lavorando da sei anni con persone meravigliose.
Se non ci avessi provato, non avrei mai avuto l'occasione di andare a New York per lavoro, per poi tornarci varie volte.
Se non ci avessi provato, non conoscerei tutte le persone che mi circondano e che mi trasmettono ogni giorno qualcosa.
Se non ci avessi provato, non avrei mai pianto davanti ad un quadro per l'emozione.
Se non ci avessi provato, non mi sarei resa conto di quanto e' bella Firenze.
Se non ci avessi provato, non avrei mai accompagnato persone importanti per Firenze.
Se non ci avessi provato, non avrei mai provato l'adrenalina di essere responsabile di me stessa per lavoro.
Se non ci avessi provato, non avrei ricevuto lettere di ringraziamento.
Se non ci avessi provato, non sarei mai salita su di un palco.
Se non ci avessi provato, non avrei mai imparato a guidare una canoa per teatro.
Se non ci avessi provato, non saprei apprezzare la compagnia della mia sorellina e della mia famiglia.
Se non ci avessi provato, non avrei un rapporto cosi' di amicizia con la mia little sister.
Se non ci avessi provato, non sarei mai uscita con la persona che amo da sei anni.
Se non ci avessi provato, non vivrei con la persona con cui vivo adesso.
Se non ci avessi provato non sarei qui.
Foto: courtesy of Valeria Mariani @ Tenerife, primavera 2011 con Las Teresitas
mercoledì 29 giugno 2011
Lasciamoci stupire ancora
Come Leopardi poeta. Che sa ancora stupirsi della meravigliosa natura, perché il poeta ha in sé l’Innocenza, il sapersi meravigliare, la Fantasia e i Sentimenti di un fanciullo. Il poeta si lascia andare all’aspetto “irrazionale” ed immaginifico e sa cogliere la bellezza e bontà della Natura, rinnovando, contro ogni ragionevolezza, le illusioni antiche.
Lasciamoci stupire ancora.
E mi incanto quando vedo che ci sono ancora persone in grado di farlo. Per vari motivi. Magari sono i nostri genitori, lontani da social network 'tuttosapere tuttofare' che ancora non si capacitano di come usare una macchina fotografica digitale, nè tantomeno un Iphone, Ipod e via discorrendo. Magari sono i nostri nonni, tirati su a pane e sacrifici che si divertono a ballare ancora il liscio vicini vicini, come una volta, e che si meravigliano di veder scritto su un volantino del circolo rionale che ci sarà un 'Dj Dino' a mettere la musica. Magari vedendo persone che decidono di optare per la trattoria dove si va in cucina a sistemare la torta a cinque piani, invece di scegliere il solito catering me-ne-sto-a-sedere-fanno-tutto-loro.
Quanto amo questa ‘non consapevolezza’ della modernità, del dover per forza stare al passo con i tempi con tutto quello che ci viene bombardato alla velocità della luce dalla società. Quanto vorrei a volte non saper riconoscere o fare tante cose, per potermi di nuovo meravigliare a prima vista. Invidio chi ci riesce. E invidio i bambini, quelli che ancora non sono ipnotizzati sul giochino elettronico anche quando sono a cena fuori con i genitori, ignorandoli come se fossero stati generati da un vortice di digits. Capaci di risvegliarsi solo al momento del bisogno.
Mi manca anche la fila alla cabina del telefono, quando si conoscevano amici che ancora oggi rimangono tali. Mi manca cercare sul primo cellulare il tasto messaggio, e non trovarlo perché il mio modello ancora non ce l’aveva. Mi mancano le corrispondenze per lettera cartacea con amiche lontanissime, quando ancora Milano e Roma mi sembravano irraggiungibili. Mi manca veder giocare i bambini con due legni trovati nell’orto del nonno, come facevo io da piccola, costruendola la casa di Barbie che oggi si direbbe ecologica. Mi manca creare il mercatino nel giardino della nonna, e vendere a chi passava, e sventolare le prime cento mila lire ‘guadagnate’ creando il banco più bello. Mi mancano le gite fuori porta con i genitori che ti stressavano portandoti a destra e manca con il monovolume, sottoponendoti a estenuanti ore di autostrada, ma che in questo modo ti hanno iniettato la voglia di viaggiare e scoprire.
Nostalgia e sguardo avanti. In un perfetto Dietrofront.
E cerco così di apprezzare ogni singolo momento di meraviglia, come la mamma che ti regala un piccolo calamaio da scrivania o scrive il biglietto alla sua migliore amica usando le fotocopie a colori, e non Photoshop, come il padre che ti porta a scoprire il Chianti e ti indica dove ha vissuto da piccolo e dove prendeva il bus per andare in piscina, o una sorella, che nonostante l’età della libertà solo e sempre, si diverte con la gattina spericolata. E mentre traslochi per iniziare la tua nuova vita con il tuo lui, ritrovi lettere, messaggi, pagine di giornali, e oggetti. Uno mi ha colpito particolarmente: la mia prima gomma da cancellare del Gatto Silvestro, quasi del tutto usurata, della quale ho ancora il ricordo di prenderla con le mie piccole manine, tutta orgogliosa, dall’astuccio nuovo il primo giorno di scuola elementare. Come si può non meravigliarsi?
Fonti:
nuke.scuolaponti.it/LinkClick.aspx?fileticket=7RZBeT8oFZk%3D
immagine:
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://img.fotocommunity.com/photos/5264856.jpg&imgrefurl=http://www.fotocommunity.it/pc/pc/display/5264856&usg=__xGf7-AFtmXAtUJfGdjC7ISmV6zs=&h=525&w=700&sz=98&hl=it&start=0&sig2=AozwUyT5e7iOHkxu6gYv9w&zoom=0&tbnid=PF-rj3EUgMpnDM:&tbnh=105&tbnw=140&ei=kuAKTqj3KsjC8QPDjvGjAQ&prev=/search%3Fq%3Dstupore%2Bbambini%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dfirefox-a%26sa%3DN%26rls%3Dorg.mozilla:en-US:official%26biw%3D1465%26bih%3D812%26tbm%3Disch&um=1&itbs=1&iact=rc&dur=171&page=1&ndsp=25&ved=1t:429,r:2,s:0&tx=119&ty=46
lunedì 9 maggio 2011
Il centro del mondo è dentro di noi
Metti una domenica di sole, metti il giorno della festa della mamma e del compleanno della tua splendida sorella, che sta sbocciando come un bellissimo fiore. Svegliarsi presto, con lui accanto. Assaporare la luce, i minuti, i gesti. E poi, destinazione Firenze, per accompagnare due real shoppers.
Possono due ore con due splendide signore dal South Africa cambiarti un pò la vita? Oppure ricaricare quella voglia di vivere e di spaccare il mondo che credo di avere da sempre?
I am dreaming of South Africa.
Sarà uno dei mie prossimi viaggi. Ieri, davvero, mi sono innamorata di questo paese leggendolo attraverso gli occhi di due turiste arrivate a Firenze solo per stare insieme e per... lo shopping. Ma una loro cara amica ha voluto regalare loro un giro culturale per assaporare Firenze anche per la sua incredibile storia. E io ho avuto questo onore. Sì, perché questo è stato per me. Leggevo nei loro occhi la meraviglia nell'osservare il David, la loro curiosità nel sapere tutto di Michelangelo, e io che avrei parlato fino all'infinito, sollecitata dai loro sguardi emozionati e interessati. Per poi terminare il tutto con una splendida colazione con vista Palazzo della Signoria. Non c'è cosa più bella che vedere la gioia negli occhi di queste persone, e al contempo ascoltare loro, che ti raccontano da dove vengono, cosa fanno, e ti fanno vivere per due ore il loro mondo. E io, mi sento nel mio centro.
Vorrei ringraziare davvero chi mi sta dando la possibilità di svolgere questo lavoro, che sempre di più si sta trasformando in una forte passione.
giovedì 3 marzo 2011
Sono un piccolo 'treno merci'
Fabio Volo
Sto attraversando un periodo molto intenso. E l'altra sera tornando da teatro parlavamo di meditazione. E di quanto nel periodo dei vent'anni probabilmente non serve, perché siamo dei fiumi in piena che scorrono, pieni di energie, di voglia di fare, di dubbi, incertezze, da risolvere, da affrontare, da vivere, da respirare. Io allora mi sono definita così: un piccolo 'treno merci'. Forse non ha un suono gradevole alla pronuncia, ma riassume quello che mi sento io.
Un treno che viaggia, sia con il corpo che con la mente, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, di nuove idee. Non mi fermo mai, se non davanti a dei bivi, dove le incertezze mi assalgono, e sento che potrei sempre fare di più, che questa vita non è abbastanza per tutto quello che vorrei fare, che il tempo scorre, che passiamo intere giornate davanti ai pc, cercando input, inserendo output.
Merci, perché sono piena di volontà, non mi fermo davanti a niente, ma ho costante bisogno di 'input' umani, di storie, di immagini, e quando trovo chi può darmele, è come se le mie batterie si ricaricassero di nuovo. Come tempo fa, che sono riuscita a mandare in diretta radio su Radio Deejay una persona di lavoro, così che è stata intervistata direttamente da Platinette. Oppure ieri, quando ho avuto l'onore di conoscere a lavoro una persona importante, e per quanto possa essere agéé, io ho assaporato quello che lui è stato e che ha fatto nella sua vita lavorativa. Sentir parlare di anni che non verranno più, ti lascia quel sapore che tu vorresti aver vissuto magari gli anni della famosa Dolce Vita.
Così sono tornata a casa, carica come non mai, perché avevo ricevuto la mia dose di Interesse di cui ho costantemente bisogno. Questo mi tiene viva. Questo mi fa sentire viva. E' quando sento questa adrenalina che mi sento che posso davvero fare tutto.
Tutto.
domenica 20 febbraio 2011
Missing New York...
Ripenso a NY, spesso. E ripenso alla splendida giornata in cui questa foto mi è stata scattata. Una perfetta giornata autunnale newyorkese.
Just wondering around. Taking pictures. Shopping. Finding unique things. Le cose migliori sono quelle semplici. Sempre.
Sempre a New York, photoshooting insieme alla mia collega/amica. Il link è qui:
http://michellearlotta.blogspot.com/2011/01/shooting-italians-in-nyc.html